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Quando la stanchezza diventa un’abitudine

Quando la stanchezza diventa un’abitudine

La stanchezza protratta non è un problema, ma potrebbe diventarlo nel caso in cui l’organismo non riesca più a mostrare il suo lato resiliente.

Forse le mezze stagioni non esistono più, ma i cambiamenti si ripercuotono comunque sull’organismo. Se non ci pensa la natura con i suoi ritmi, ci pensiamo noi con la “modulazione forzata” del clima. Il nostro corpo è in grado di auto-regolare la sua temperatura: un regalo dell’evoluzione e della nostra facoltà ad adattarci a qualunque condizione esterna.

La stanchezza ricorrente dei cambiamenti.

I cambi di stagione portano stanchezza perché l’organismo, biologicamente programmato per prosperare nella calma, viene costretto da un ritmo esterno a regolare le sue funzioni. È qui che entra in campo la funzione adattogena: si tratta della prontezza e della correttezza di una risposta psico-fisica al bisogno di cambiamento. Le variazioni ambientali diventano l’occasione per trasformarsi in maratoneti poiché tutto cambia in modo repentino, ma gli effetti di questi cambiamenti possono essere avvertiti a lungo.

L’ambiente che distrae è un ambiente che stanca.

Lo stress ambientale non riguarda però soltanto i cambiamenti della temperatura e delle ore di luce. L’abitudine di controllare smartphone e tablet in ogni momento ha fatto in modo che il nostro sistema nervoso abbia trovato un suo equilibrio entrando, proprio come i nostri device, in una specie di modalità stand-by. Significa che, anche quando non controlliamo attivamente i social o le email, il nostro “sistema operativo integrato” è sempre occupato dalla sola idea di farlo: non esiste una grande differenza, quindi, fra l’essere collegati in ogni momento ed esserlo solo in parte, metà presenti nelle attività che svolgiamo e metà distratti da quello che potremmo fare.

Quando la stanchezza diventa un’abitudine

La trappola del definirsi “multi-tasking”.

Se sei fra le persone che amano descriversi come multi-tasking, è probabile che tu possa provare un certo piacere ad avere il controllo di più situazioni e a svolgere più attività contemporaneamente. Questo tipo di gestione assorbe molta energia, poiché la tua concentrazione è mantenuta al massimo su più fronti. Alcune culture hanno fatto del “multi-task” il loro cavallo di battaglia: è sufficiente pensare ai frenetici ritmi di lavoro in Paesi come il Giappone o l’India e alla ricaduta che questo approccio sta avendo sul benessere delle persone. Dividersi su più fronti costantemente, da una parte genera la l’idea di non poterne più fare a meno (scatenando la frustrazione durante impegni più “leggeri”), mentre dall’altra contribuisce ad aumentare il livello di stanchezza.

Aiutare l’organismo ad adattarsi.

In natura esistono delle sostanze chiamate “tonico-adattogene”, perché hanno delle proprietà che sostengono l’organismo permettendogli di adattarsi alle situazioni di cambiamento o a tutte quelle che prevedono un alto tenore di stress. Fra queste, la Pappa reale e le Vitamine del Gruppo B sono paladine di un’integrazione consapevole: l’idea non è quella di fornire al corpo un’ondata energetica a breve termine, ma di innalzare la sua facoltà di rispondere agli eventi. Il Succo Puro d’Aloe + Enertonici associa le proprietà dell’Aloe vera (depurativa e lenitiva del tratto gastrointestinale) alla bio-vitalità di Pappa reale, Vitamina B2, B3, B5, B6, B9 e B12 per aiutarti ad affrontare ogni situazione con il vigore necessario.

consigli, energia, relax, stanchezza, stress