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Stanchezza prolungata, conoscerla per affrontarla

Stanchezza prolungata, conoscerla per affrontarla

La stanchezza prolungata a episodi, come una telenovela di tremila puntate, tiene sempre sul filo. Si sente il bisogno di performare al meglio ogni giorno, districandosi fra lavoro e famiglia, osando fino al punto di ritagliarsi del tempo per sé, ma anche quando arriva il momento di fare una pausa non si riesce a riposare del tutto. Cosa succede?

La stanchezza è una multa sull’iperattività.

Questo tipo di stanchezza non è uguale alle altre, perché si presenta a ondate: c’è un momento nel quale ti sembra di riuscire a far fronte agli impegni, dove la lucidità governa le tue azioni, poi arriva una fase in cui “ti spegni” senza preavviso e senza riserva, come un telefonino che si spegne all’improvviso pur avendo una carica residua del 20%.

Mentre la stanchezza cronica è una sensazione di spossatezza abituale alla quale chi ne soffre è abituato a reagire (spesso rivolgendosi agli integratori alimentari), quella intermittente lascia da solo chi ne soffre, perché viene portato a pensare che si tratti di un picco, che l’aiuto non sia necessario perché si tratta di una condizione momentanea, o ancora che la ripresa possa arrivare presto e in autonomia. La stanchezza intermittente è l’affaticamento da “smetto quando voglio”, la classica situazione in cui si è portati a pensare di avere il controllo sulle cause dell’affaticamento e sui metodi per contrastarlo. La realtà, purtroppo, è spesso molto diversa. Le cause della stanchezza sono tanto più difficili da gestire quando siamo stanchi e poco lucidi, trasformando ogni tentativo di ripristino in una deludente frustrazione.

Per l’onnipotenza ci stiamo organizzando.

Se da una parte questo atteggiamento ti aiuta ad affrontare la stanchezza, dall’altra viene a mancare quel campanello d’allarme che sentiresti suonare chiaramente se fossi completamente esausto. Il fatto di riuscire a recuperare velocemente ti fa sentire un eroe, ma il tuo organismo a lungo andare ne soffre. Questo succede perché si trova sempre in regime di allerta senza avere una tregua restitutiva: è soggetto a un superlavoro per affrontare le normali attività alle quali si sommano eventuali emergenze e la mancanza di un riposo reale. Quando hai la sensazione di spegnerti, in realtà non stai ricaricando le energie per tornare al massimo, ma stai ricaricando le energie per tornare ad avere un livello funzionale. Non raggiungendo più il pieno delle tue forze avrai la sensazione che il tuo massimo potenziale tenda a ridursi: impiegherai sempre più tempo per riprendere quota e la sensazione di piena funzionalità tenderà a essere più difficile da raggiungere.

Come scegliere un integratore.

Chi soffre di stanchezza intermittente cerca di trovare un supporto immediato che risponda alla sensazione di aumentato fabbisogno energetico, soluzione spesso cercata attraverso classici energizzanti. Il loro contenuto però potrebbe non essere adatto in questa situazione altalenante, poiché la grande ricarica di un particolare attivo (come la caffeina) rischia di aumentare il picco energetico per poi far “crollare” il sistema con un effetto che in inglese si chiama (non a caso) crash. La scelta ideale prevede l’integrazione di un sostegno “strutturale” che ti permetta di tornare in quota non attraverso il raggiungimento di un picco, ma con un adattamento graduale. Papaya Start-up della linea papaya bio-fermentata ZUCCARI ha una carica antiossidante per agire in modo virtuoso sui processi che regolano l’avanzata dei radicali liberi e ti offre il sostegno buono della Vitamina B12 per il metabolismo energetico.

consigli, energia, relax, stanchezza, stress