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Colesterolo. Conosciamolo meglio.

A molti di noi sarà sicuramente capitato di sentir parlare di colesterolo buono e cattivo. Ma il colesterolo è uno solo e a cambiare sono le lipoproteine con cui viaggia nel nostro corpo. Cerchiamo di capire meglio che cos’è il colesterolo e che ruolo ha per l’organismo.

Siamo abituati a preoccuparci del colesterolo, reputandolo una sostanza dannosa per l’organismo, da tenere sotto controllo per evitare conseguenze anche pericolose. Eppure la maggior parte del nostro colesterolo (addirittura dal 70% al 90%) viene prodotto dal nostro corpo. Quindi si tratta di una sostanza utile oppure pericolosa?

Sul colesterolo c’è da fare un po’ di chiarezza, perché se è vero che ha un ruolo importante all’interno dell’organismo, è indispensabile mantenerne a norma i livelli nel sangue, per una serie di ragioni.

A cosa serve il colesterolo

Il colesterolo è innanzi tutto una sostanza indispensabile per la formazione della membrana cellulare. Rappresenta inoltre la base per la produzione di molti ormoni e viene impiegato anche per la produzione della bile.

Chi se ne occupa

A gestire il colesterolo è il fegato. In quest’organo il colesterolo che viene introdotto attraverso l’alimentazione (esogeno) si unisce a quello prodotto dall’organismo (endogeno) per essere portato alle cellule. Quando il colesterolo è in eccesso rispetto alla richiesta cellulare, alcune proteine si occupano di riportare quello di troppo al fegato, per fare in modo che venga riciclato o impiegato per la produzione di bile.

Questo genere di proteine prendono il nome di HDL (High Density Lipoprotein, cioè lipoproteine ad alta densità). Si differenziano dalle proteine LDL (Low Density Lipoprotein, a bassa densità) che, compiendo il percorso inverso, possono contribuire all’accumulo di colesterolo nei vasi sanguigni. Se infatti il colesterolo in circolo non viene raccolto dalle lipoproteine HDL può depositarsi sulle pareti delle arterie creando una placca che può arrivare a ostruirle e a far perdere loro elasticità. Per questo motivo ci siamo abituati a chiamare colesterolo “buono” quello delle proteine HDL e “cattivo” quello delle proteine LDL. Ma ciò che conta realmente è il rapporto tra i due tipi di colesterolo: se quello HDL è basso, non svolgerà correttamente il suo ruolo di “spazzino”, a discapito della salute cardio-circolatoria.

Il ruolo dell’alimentazione

Solo una parte minoritaria dei livelli di colesterolo presenti nel nostro organismo è correlata al tipo di alimentazione che abitualmente seguiamo. Per comprendere in che modo l’alimentazione può incidere sui livelli di colesterolo nel sangue è bene considerare non solo l’impatto dato da cibi ricchi di grassi, in particolare saturi, ma anche la quantità di carboidrati che mangiamo.

Infatti i carboidrati sono al centro di un processo chiamato lipogenesi. Si attiva quando la quantità di glucosio (il risultato della scomposizione dei carboidrati) è eccessiva sia in relazione al fabbisogno energetico, sia rispetto alla massima quantità immagazzinabile nel nostro corpo. Quando ciò accade il fegato inizia trasformare il glucosio in grassi. Ecco perché prima di andare a dormire, quando il fabbisogno energetico è minimo in vista delle ore di sonno a cui ci prepariamo, sarebbe opportuno fare un consumo moderato di carboidrati.

Un quadro più ampio

Quanto appena descritto è, in modo semplificato, ciò che accade nel nostro organismo per quanto riguarda la produzione e la gestione del colesterolo, sia endogeno che esogeno. Ma l’argomento non si esaurisce qui, in quanto la quantità di colesterolo nel sangue varia in relazione a molti altri fattori.

Siamo abituati a considerare e a trattare singolarmente i diversi parametri che indicano il buon funzionamento del nostro metabolismo, cioè pressione, acido urico, sovrappeso, glicemia, colesterolo. In realtà questi indicatori sono parte di un unico meccanismo caratterizzato da numerose interrelazioni. Quando uno dei parametri si altera, facilmente si innesca una reazione a catena che comporta l’alterazione di altri parametri.

Le alterazioni dei parametri metabolici, tra cui il colesterolo, possono essere dovute a molteplici cause e generare un quadro definibile come sindrome metabolica. Ne hai mai sentito parlare? Se per te è una novità, o si tratta di una situazione che non conosci ancora abbastanza, ti invitiamo a proseguire la lettura cliccando qui.

Per conoscere sempre meglio la sindrome metabolica, le sue cause, le sue implicazioni e conseguenze, continua a seguire questo blog. Troverai ancora numerosi approfondimenti dedicati all’argomento.

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